La comunità guanelliana di Cuddalore, in Tamil Nadu – India, è un punto di riferimento importante per il territorio fin dal 1993. La Don Guanella Boys Home, infatti, accoglie ragazzi che provengono da situazioni familiari fragili e di disagio sociale ed economico, e il seminario St. Joseph è attivo con diverse iniziative rivolte alle fasce più emarginate della società, come la mensa per le persone senza dimora e il doposcuola gratuito per i bambini dei quartieri circostanti.

Grazie ai 3 acri di terreno disponibili, da anni si coltiva il riso e si riesce a seminare due volte all’anno, raccogliendo la quantità necessaria alla casa per garantire ai ragazzi tre pasti al giorno, senza dover acquistare esternamente. Durante i mesi di lockdown dovuti alla pandemia, questa coltivazione ha permesso di supportare 100 famiglie rimaste senza lavoro e cadute in una condizione di povertà estrema.

La coltivazione di riso prevede due fasi manuali, la semina e la raccolta. Questa procedura permette quindi di impiegare 20 donne che, senza questo lavoro non avrebbero alcuna entrata economica per la propria famiglia.

Per portare avanti tutta l’attività agricola è necessario noleggiare il trattore per arare i campi, raccogliere e frantumare. L’intensificazione dei lavori agricoli, dovuta alla maggiore necessità di riso durante la pandemia, ha mosso una riflessione sui costi derivati dal noleggio del trattore che, diventando sempre più elevati, avrebbero potuto portare ad interrompere l’attività agricola, obbligando la comunità ad acquistare il riso esternamente e lasciando le donne nuovamente senza lavoro.

Grazie al contributo di Caritas Italiana, ora potremo acquistare un trattorino, che permetterà di eliminare le spese di noleggio, ampliare la coltivazione offrire lavoro ad un numero più ampio di donne indigenti e donando “semi di speranza” alle famiglie più povere del territorio.