Nel 2014 la Congregazione dei Servi della Carità, grazie al contributo di alcuni benefattori, avvia la costruzione di un complesso con l’obiettivo di:

  • creare i presupposti affinché la persona disabile sia valorizzata nella sua dignità e possa ricevere risposte ai propri bisogni in modo globale, attraverso l’opera caritativa del carisma guanelliano esplicitato nel Progetto Educativo Guanelliano di riabilitazione della persona disabile;
  • creare una struttura pilota nel territorio per il servizio ai disabili, che sia anche promotrice di un cambiamento culturale volto a responsabilizzare il territorio stesso affinché si prenda cura delle persone disabili, coinvolgendo le istituzioni sociali, politiche e religiose;
  • dotare il territorio di un luogo dove persone diversamente abili possano potenziare le proprie capacità cognitive affinché, laddove fosse possibile, possano apprendere le nozioni di base della lettura e della scrittura;
  • formare il personale sia professionalmente sia in ambito pedagogico;
  • fornire un servizio non presente sul territorio.

Inizialmente la struttura, pensata come un centro diurno, ben presto si è rivelata poco adeguata per un’adeguata accoglienza di persone con sindrome di Down, paralisi cerebrale, autismo e ritardo mentale che necessitano di una costante riabilitazione fisioterapica e ampi spazi ricreativi. È anche emersa in modo preponderante la necessità di un centro residenziale, dove ragazzi e ragazze potessero restare tutta la settimana, evitando così la problematica del trasporto che nel tempo si è rivelato difficile da gestire sia da parte delle famiglie, che spesso non accompagnano i propri figli per problemi ogni giorno differenti, sia da parte della comunità guanelliana che con il pulmino non riesce comunque a raggiungere tutti coloro che frequentano o vorrebbero frequentare il Centro.

Lo scorso anno ASCI si è presa a cuore questo progetto e ad ottobre 2019 ha inviato i fondi necessari a concludere i lavori utili per la conversione della struttura in un Centro residenziale, con spazi più adatti alle necessità delle persone diversamente abili accolte. Dal mese di dicembre 2019, i ragazzi hanno cominciato a vivere dentro la casa.  

La struttura è finita, ma il progetto continua! Adesso bisogna pensare al mantenimento ed allo sviluppo delle attività all’interno del Centro. Un modo per essere vicini ai nostri ragazzi e continuare a far loro avere tutto il necessario per vivere la quotidianità è sicuramente il Sostegno a Distanza, un gesto d’amore e non solo di generosità, vivere l’esperienza di un legame unico e autentico che cambierà la vita di questi ragazzi ed anche quella di chi li sostiene.