Essere bambini nella Repubblica Democratica del Congo ancora oggi significa rischio di un’infanzia negata:
- 89 bambini su 1.000 muoiono prima del loro 5° compleanno
- Il 43% ha un ritardo nella crescita a causa della malnutrizione
- Il 18% non frequenta la scuola primaria
- Il 66% non frequenta la scuola secondaria
- Il 15% è coinvolto nel lavoro minorile
Oggi a Kinshasa, capitale del Paese, vivono per strada più di 25.000 bambini. Esclusi dalle loro famiglie, socialmente emarginati e a rischio malnutrizione, essi vivono in estrema povertà e nell’insicurezza della vita di strada (violenza, stupri, estorsioni, ecc.).
Questi bambini richiedono quindi speciali misure di protezione volte a migliorare le loro condizioni di vita, ma anche e soprattutto ad offrire loro la possibilità di costruirsi un futuro.
Il progetto, a sostegno dei centri per minori di strada gestiti da l’ASBL O.S.E.P.E.R. dei Servi della Carità, mira a garantire i diritti fondamentali di questi bambini, in accordo con la Convenzione Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ovvero: il diritto alla sicurezza, all’accesso alle cure, al cibo, all’istruzione e alla formazione.
I centri in cui si sviluppa il progetto
Il centro Point d’Eau
Centro di prima accoglienza situato nel quartiere di Matete a Kinshasa accoglie tutti i minori, maschi e femmine, che vivono ancora sulla strada, offrendo loro due pasti completi al giorno, la possibilità di lavarsi e vestirsi e un riparo per la notte. Grazie alla presenza di educatori preparati vengono inoltre promossi corsi di alfabetizzazione e le necessarie ricerche per verificare la possibilità di un loro rientro in famiglia.
La Cité Guanella
Al lavoro con i bambini di strada si aggiungono le attività dedicate ai ragazzi con disabilità psico-fisica residenti alla Citè Guanella sul Plateau de Bateke a poche ore di macchina da Kinshasa. La comunità è immersa nel verde in un luogo incantevole e ospita 20 ragazzi di cui 19 con gravi disabilità intellettive. La bellezza della Cité Guanella sta nel senso di appartenenza alla comunità che vive ognuno dei ragazzi disabili residenti, appartenenza che nasce dal coinvolgimento quotidiano nelle piccole attività lavorative e nella gestione condivisa della struttura. Una casa e una famiglia dove ricevono risposte ai loro bisogni in modo globale e vivono da protagonisti il loro cammino di vita.