Il progetto si sviluppa principalmente ad Ibadan, capitale dell’Oyo State, uno dei 36 Stati Federati in cui è suddivisa la Nigeria.
Ibadan va fiera della sua posizione di antica città Yoruba, di capoluogo di governo coloniale e di centro di cultura tradizionale, ma sulle colline dei quartieri storici le lamiere arrugginite, le finestre sconnesse, i gradini erosi, i canali di scolo traboccanti di immondizia proprio di fianco ai pozzi superficiali da cui la gente attinge l’acqua, parlano di un presente di fatica e disagio. La gente sorride, ma non sa dove stare, quando nelle stanzette con il pavimento ormai di terra, dormono sei persone in pochi metri quadrati e fuori casa i pochi spazi lasciati liberi dai baracchini dei venditori, sono occupati da carcasse d’auto e immondizia. La povertà di Ibadan, pur nascosta sotto un’apparenza tranquilla e dignitosa, è una povertà vera e a volte cruda, come può capitare spesso in città più che in campagna. Una città placida e tollerante, ma con grandi e gravi bisogni e una disorganizzazione cronica che colpisce inevitabilmente le fasce più fragili della popolazione, in un paese che ha conosciuto un intenso sviluppo economico, che non ha però eliminato le sacche di povertà e gli evidenti squilibri sociali. In questo contesto si colloca la sede di progetto – la House of Providence – struttura gestita dalla Congregazione dei Servi della Carità – Opera don Guanella – inaugurata nel 2006 che si trova nel quartiere storico e popolare di Yemetu, uno dei più poveri della città e che accoglie in maniera residenziale e/o diurna persone con disabilità intellettiva e dello sviluppo.
OBIETTIVO
L’obiettivo generale del progetto risiede nella volontà di implementare, potenziare e rimodulare il servizio offerto dai Servi della Carità a favore delle persone con disabilità, a garanzia di un metodo di intervento che punta a rinnovarsi, sperimentando nuove modalità di azione volte a risposte sempre più efficaci e coinvolgenti il territorio, al fine di promuovere i diritti e l’inclusione delle persone con disabilità intellettiva e dello sviluppo in tutti gli ambiti della vita sociale, coinvolgendole nella partecipazione alla vita della comunità.
AZIONI
- Formazione: arricchire i quadri di riferimento e affinare azione e metodi dei responsabili e degli operatori dei diversi servizi, per migliorarne le specifiche competenze, affinché costruiscano interventi educativi basati sulla relazione cooperativa, componendo le esigenze degli ospiti con mezzi adeguati a garantire qualità e dignità di vita.
- Messa in opera: ampliare il centro di Ibadan per la messa in opera di servizi specialistici usufruibili anche da un’utenza esterna in un’ottica di servizio al territorio e di auto – sostenibilità del centro e per l’accoglienza residenziale di ragazze disabili.
- Advocacy: istituire un’équipe di lavoro a sostegno del dipartimento sociale della Congregazione dei Servi della Carità per realizzare interventi urgenti di sensibilizzazione e advocacy nei confronti di istituzioni pubbliche, private, religiose e della società civile, con l’obiettivo di incoraggiare il riconoscimento dei diritti di persone con disabilità e contribuire alla loro inclusione sociale.
Il progetto sarà realizzato grazie al finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).