Dono dunque siamo. Non sono: ma siamo!
Si svolge, a partire da oggi, 4 ottobre, l’evento promosso dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) per fornire visibilità al tema del dono in tutte le sue forme. È Palermo il centro scelto per quest’anno e saranno numerosi gli eventi che coinvolgeranno le generazioni più giovani sul posto, ma anche in tutta Italia.
#DonoDay2023
Secondo il rapporto annuale “Noi doniamo”, curato dall’IID in collaborazione con CSVnet, dopo lo scoppio della pandemia, è stato registrato un calo in quasi tutte le dimensioni donative. Non si parla solo di donazioni economiche, ma anche di donazioni di capacità e di tempo (come il volontariato) e donazioni biologiche (sangue, organi etc.). Se il 2020 è stato l’anno in cui la pandemia ha generato una reazione solidale degli italiani, il 2021 ha registrato difficoltà sia sul fronte dell’impegno economico che di quello del volontariato. Nel 2022, però, si è cominciato ad avvertire i primi segnali di ripresa in tutte le dimensioni del dono. Anche se i livelli pre-pandemia sono ancora lontani, gli italiani hanno ripreso a donare!
Perché è importante credere nel dono e promuoverlo sempre?
Un interessante spunto di riflessione ce lo offre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il dono costruisce comunità, contrasta l’odio, semina serenità e pace. Donare può suscitare una speranza, può ricostruire legami, può diffondere quella fiducia che poi ritorna a beneficio di tutti”. Infatti, quando un dono s’inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si lascia meno facilmente interpretare come un fenomeno puramente individualistico e interessato. Nella società di oggi, basata sullo scambio e sull’utilitarismo, il dono risulta quasi un atto eversivo, ma promuovere la cultura del dono è un riconoscimento incondizionato della dignità di ogni persona umana perché ci impegna ad amare e rispettare l’altro, ci permette di approssimarci all’altro e di costruire relazioni positive e sincere. Ha dunque una funzione sociale importantissima che è quella di creare legami.
Donare, così come amare e dare fiducia, è un’arte che è sempre stata difficile: l’essere umano ne è capace perché è capace di rapporto con l’altro, ma resta vero che questo “donare se stessi”, perché di questo si tratta, non solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è, richiede una convinzione profonda.
Dono dunque siamo. Non sono: ma siamo! Io dono e questo fa sì che esistiamo almeno in due: io e la persona che riceve il mio dono, perché il mio dono dice che lei “è pensata” da me, quindi esiste. Donando noi rispondiamo ad un bisogno che è nella nostra interiorità, perché siamo “animali sociali” e sentiamo il desiderio dell’altro. Abbiamo bisogno dell’altro al quale fare dei doni, dare noi stessi e ciò che abbiamo, senza mai strumentalizzarlo. Non serve realizzare grandi imprese, le relazioni si costruiscono nella semplicità del quotidiano. San Francesco d’Assisi diceva: “Cominciate col fare il necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
E c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare: donare rende felici!