Inaugurazione al Centro di Ibadan
Mercoledì 14 giugno sarà inaugurato l’ampliamento della struttura del centro di Ibadan in Nigeria. I nuovi spazi saranno utilizzati per la messa in opera di servizi specialistici usufruibili anche da un’utenza esterna in un’ottica di servizio al territorio e di auto – sostenibilità del centro e per l’accoglienza residenziale di ragazze con disabilità.
L’ampliamento è stato realizzato grazie al finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), con fondi provenienti dall’8×1000 alla Chiesa Cattolica, nell’ambito del progetto Care for Life @House of Providence
La struttura, realizzata su due piani, ha al piano terra gli spazi da dedicare alla fisioterapia, all’audioterapia/logoterapia, con l’obiettivo di rendere questo tipo di prestazioni accessibili a tutta la popolazione, fornendo infrastrutture durature e sviluppando le competenze locali per garantire una risposta puntuale, efficiente, efficace e di qualità, garantendo anche una funzione sociale essenziale. Un servizio quindi, che offrendo prestazioni a pagamento, usufruibili dalla parte di popolazione più abbiente, contribuirà all’autosufficienza degli interventi erogati alle persone con disabilità appartenenti alla fascia di popolazione svantaggiata, siano essi già accolti presso la House of Providence o esterni. Sempre al piano terra sono collocati gli spazi per la didattica attiva di ragazzi e ragazze con disabilità accolti in maniera residenziale o diurna, attraverso un’aula dedicata e un laboratorio, per una formazione centrata sulla dimensione operativa. La finalità delle attività di laboratorio è quella di far vivere agli studenti un’esperienza di successo attraverso la realizzazione di un lavoro compiuto, rinforzando la consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e abilità. Al primo piano sono invece ricavati gli spazi per l’accoglienza residenziale di 12 ragazze con disabilità, composti da tre camere da letto e una camera per l’educatore, una sala pranzo, una sala TV, un magazzino e uno spazio neutro dove le ragazze potranno svolgere le attività desiderate o giocare tra loro. Come tutti i servizi gestiti dall’Opera don Guanella in Nigeria, anche la nuova struttura residenziale sarà rivolta alla fascia di popolazione più povera: il minimo contributo richiesto alle famiglie, qualora in grado di versarlo, è richiesto solo in un’ottica di corresponsabilità e continuità del proprio ruolo genitoriale, che non termina nel momento dell’accoglienza o della “presa in carico” diurna, quando al mattino il pulmino del centro accompagna ragazzi e ragazze presso la House of Providence, ma prosegue con le visite periodiche al proprio figlio presso il centro, le visite domiciliari degli educatori per chi frequenta il centro diurno, il rientro a casa durante le vacanze, gli incontri organizzati con le famiglie.