Wishes from India. Il racconto di Olga, volontaria ASCI in India

Wishes from India. Il racconto di Olga, volontaria ASCI in India

L’India è stato un continuo richiamo sin dalla mia prima esperienza di volontariato in Andhra Pradesh, ormai cinque anni fa. Essere di nuovo qui, per la quarta volta, dopo due lunghi anni di attesa, non mi sembra vero. Eppure è passato già più di un mese dal mio arrivo a Cuddalore (Tamil Nadu).

La comunità del seminario minore St. Joseph mi ha accolto come parte della famiglia, i padri si prendono cura di me e gli otto seminaristi mi hanno “adottato” come sorellina. Mi sono immersa nelle attività quotidiane fin da subito, la nostra giornata inizia alle 6.15 con la preghiera e la Santa Messa, poi io corro alla Boys Home dove circa cento ragazzi studiano, lavorano in giardino e fanno colazione prima di andare a scuola. Dalle 9.30 alle 12.30 lavoro invece nell’ufficio del Guanella Communication Centre. Mi occupo principalmente di raccogliere news e scrivere articoli per la newsletter della provincia e per il magazine in tamil che pubblichiamo mensilmente, oltre alla compilazione delle schede personali dei ragazzi della Boys Home e dei bambini del progetto Evening School. Quest’ultimo è un progetto di doposcuola che coinvolge quotidianamente circa quaranta bambini provenienti dagli slum circostanti. Nelle loro abitazioni non hanno elettricità e la maggior parte delle famiglie non è in grado di aiutarli nello studio. Partecipare all’Evening School è l’unica possibilità per avere un luogo e un momento da dedicare ai compiti scolastici, per colmare le lacune e i ritardi di apprendimento e per imparare e migliorare l’inglese. Ogni sera dalle 18 alle 20 mi trovo quindi in dolce compagnia di bambini pieni di energia, tanta voglia di imparare, ma anche tante difficoltà familiari da affrontare. I ragazzi della Boys Home in particolare vivono situazioni complicate, sono orfani o semiorfani e provengono da famiglie molto povere.

Il resto del tempo lo passo in casa in compagnia dei seminaristi. Mi piace condividere ogni momento: la preghiera, il lavoro in giardino e le pulizie, il tempo di svago e di gioco. Dalla scorsa settimana ho anche iniziato a tenere lezioni di italiano per i confratelli.

Così le giornate volano una dopo l’altra e io ho giusto il tempo per rendermene conto. La vita qui  è completamente diversa: diversa la lingua, diverso il cibo, diverso il clima, diversi i modi di fare. La povertà si tocca con mano, una povertà economica soprattutto, ma le persone che vivono nei villaggi hanno anche una mentalità molto chiusa; problemi familiari, violenze, abbandoni sono nella norma. Aiutare i nostri ragazzi a sognare un futuro migliore non è facile. Il lavoro che fanno i nostri confratelli indiani è di immenso valore. Non è soltanto un aiuto materiale, è un aiuto di crescita umana, uno slancio verso una maggiore apertura della mente e del cuore, uno sprone a sognare con determinazione e coraggio e un incitamento a non rassegnarsi alle difficoltà che la vita pone ad ognuno.

Stando qui ora mi rendo conto di quanto sia piccolo il nostro aiuto come Associazione, piccolo ma indispensabile. Vorrei quindi ringraziare di cuore tutti coloro che ci aiutano a portare avanti questa missione.

In questo mese di permanenza ho avuto il piacere di partecipare all’organizzazione e alla realizzazione di diversi importanti eventi. Il primo è l’apertura del 25° anno di presenza in India che abbiamo festeggiato la sera del 24 novembre con la Santa Messa celebrata da Fr. Joseph Rinaldo, in occasione del suo 50° anniversario di ordinazione, come ringraziamento di questi anni di missione, anni di grazia ed amore fraterno tra di noi famiglia guanelliana e con tutte le persone che abbiamo incontrato.

Il giorno seguente ci siamo trovati invece nel luogo in cui verrà costruita la nuova parrocchia guanelliana Our Lady of Perpetual Succour, terra benedetta, assieme alla prima pietra di fondazione, dal Superiore Generale P. Alfonso.

il giorno 10 dicembre abbiamo festeggiato il World Disabled Day 2017, la preparazione di questa giornata ha richiesto un lavoro enorme a cui tutta la comunità di Cuddalore (10 Padri e 8 Seminaristi) si è dedicata. Oltre alla preziosa presenza del Sovrintendente di Polizia di Cuddalore Mr. C Vijaya Kumar, più di mille persone, provenienti da 33 diversi enti (Scuole Speciali, Centri di riabilitazione, Fondazioni, Organizzazioni), sono state invitate e hanno partecipato all’evento presentando programmi culturali preparati dai bambini e ragazzi disabili. Al termine di ogni esibizione, oltre ai ringraziamenti abbiamo consegnato dei piccoli doni.

Io amo questo posto, questa gente e questa cultura.

Sono sicura che mi mancherà il nostro caro panettone, i regali, il cenone del 24, i parenti, gli amici e tutto ciò che fa parte del nostro Natale italiano, ma concludere quest’anno e cominciarne uno nuovo qui mi riempie il cuore di gioia.

Vi mando quindi un abbraccio forte e tanti cari saluti di Buone Feste e Felice Anno nuovo, da parte mia e da parte di tutte le comunità.

Olga Miriam Iossa