Un Bambino dall’altra parte del mondo sorride anche grazie a Te.
E’ importante cogliere l’occasione della chiusura dell’anno 2011 per raccontare e condividere questa entusiasmante esperienza con tutti voi che partecipate al nostro programma «Sostieni le Adozioni a Distanza». Progetto questo che ha mille e mille volti di bambini, di sostenitori, di educatori locali con un comune denominatore: la passione per ognuno, lo sguardo verso ogni persona bisognosa, verso il suo essere unico e irripetibile, seguendo il motto di San Luigi Guanella Tutto il mondo è patria vostra.
Dopo venti anni di sostegno a distanza (abbiamo iniziato infatti nel 1992 con poche decine di bambini), in questo ultimo periodo con gioia abbiamo incrementato il numero dei sostenitori con ulteriori varie iniziative: brochure, passaparola, incontri mirati, articoli sui nostri notiziari, riuscendo ad affiancare un sostenitore a circa 748 ragazzi, così suddivisi: 232 in India, 85 in Brasile, 77 in Colombia, 21 in Argentina, 150 in Messico, 30 a Mostar in Bosnia, 65 in Guatemala, 45 in Congo, 30 in Ghana, 13 in Nigeria. I numeri sono importanti, ma bisogna prestare maggiore attenzione alle motivazioni che muovono e impreziosiscono il programma.
Siamo presenti in Africa (R.D. Congo, Ghana e Nigeria), in America Latina (Brasile, Colombia, Messico, Cile, Paraguay, Guatemala e Argentina), in Asia (India, Vietnam e Filippine). Tutti luoghi dove ci si impegna nei confronti dei minori abbandonati, ci si occupa dei minori diversamente abili, con deficit fisici e mentali e dei ragazzi e delle ragazze povere che altrimenti non potrebbero andare a scuola.
Il programma Sostegno alle Adozioni a distanza per come viene condotto nelle nostre missioni, risponde appieno al pensiero e al sogno di Don Luigi: occuparsi di quei miserabili figli di Dio che il mondo tratta come rifiuti umani, «fermarsi non si può finché c’è un povero da soccorre».
Per questo ci teniamo particolarmente a sottolineare che:
«Un bambino che non ha nulla non ha nemmeno la possibilità di sognare»
Sostenere a distanza significa aprirsi agli altri con un gesto di solidarietà capace di gettare un ponte tra persone, culture e mondi completamente diversi. Fa crescere la persona nella sua capacità d’amore e allarga cuore e mente, producendo una revisione dei propri stili di vita e la scoperta di ciò che è essenziale. E’ un’azione volta allo sviluppo della persona in condizioni di rischio ed emarginazione, connessa all’educazione scolastica, all’educazione morale e che concretamente promuove il diritto dei bambini e degli adolescenti di costruire per sé e per la propria comunità le strade del miglioramento e del futuro.
Nel programma del Sostegno a distanza emerge forte il valore della “reciprocità”, in quanto fra sostenitore e beneficiario, pur nell’ambito della fondamentale mediazione dell’organizzazione, si stabilisce un rapporto che sollecita la vicinanza, la comprensione di contesti socioculturali lontani e diversi, il desiderio di conoscere gli esiti della donazione per sentirsi parte attiva di un progetto.
Nel programma, il beneficiario, l’ASCI don Guanella Onlus, è motivato a comunicare al sostenitore i progressi compiuti e a riconoscere nella donazione l’opportunità di un cambiamento reale, perché non è solo soggetto di beneficenza, ma soggetto attivo di solidarietà.
Grande responsabilità reciproca quindi per una crescita culturale e di consapevolezza, con la reale possibilità di incidere concretamente nei processi evolutivi di una comunità e qualificando questa forma di solidarietà, finalizzata, se non a ridurre le grandi disuguaglianze nel mondo, almeno ad attenuarne gli effetti.
Rispetto alla donazione, crediamo che non possa esaurirsi in un semplice gesto, che seppur puntuale e nobile rimarrebbe isolato, ma debba coinvolgere affettivamente il sostenitore con l’adottato, imparando a considerarlo uno della famiglia, perché la continuità permette di trasformare il gesto di solidarietà in una relazione. A tal proposito vi riportiamo una testimonianza di una sostenitrice, inviataci per e-mail, che dopo un nostro errore di comunicazione si è cosi espressa:
“Signor […], grazie.
Sembra una sciocchezza; avremmo comunque continuato a sostenere uno dei
vostri ragazzi, perché io, che sono stata lì, ho visto con quanta serietà e
impegno vi occupate di loro.
[…] però l’ho conosciuto, ho vissuto in prima persona il suo rientro a casa e ricordo con commozione l’angoscia nei suoi occhi quando ciò è avvenuto..
Era preoccupatissimo di non poter più continuare a studiare e addirittura di rimanere senza cibo. Così mi sono presa l’impegno che, finché fosse stato possibile e fino a quando non fosse stato autonomo, a lui avremmo pensato noi. A me premeva sapere che non si sentisse tradito o abbandonato.. Lo stesso ha detto mia mamma…che lo conosce solo attraverso le foto e i miei racconti.
La ringrazio per la sua disponibilità e cortesia.
Un caro abbraccio”
[…], ragazza che ha svolto il Servizio civile presso i nostri centri in Congo.
Grazie a tutti voi! A chi ci sostiene da anni in questo stupendo lavoro; a chi è appena arrivato; a chi può dare un piccolo aiuto. A tutti coloro che, raccontando della propria scelta e del proprio impegno, si fanno portavoce con i propri amici, conoscenti, colleghi o datori di lavoro, rendendo così possibile il coinvolgimento di altre persone in questa stupenda avventura di sostegno e di aiuto per bambini e ragazzi nell’educazione e nella crescita umana.
Cosa possiamo dire ancora?
L’adozione a distanza è un’emozione da provare!